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Accedere velocemente alle informazioni può essere fondamentale, tanto più se si parla di salute e se si tratta di un'urgenza. Cesare Garbino, informatico e pallavolista amatoriale, ha messo in piedi una piattaforma, battezzata Open Pronto Soccorsi, che permette di conoscere in tempo reale la situazione delle liste di attesa nei Pronto Soccorso nelle vicinanze: numero di persone, codice di urgenza, geolocalizzazione degli ospedali.
Open Pronto Soccorsi - L'idea di Open Pronto Soccorsi è venuta in mente di ritorno da una partita con amici, cercando di decidere presso quale pronto soccorso recarsi per far controllare una mano dolorante. Finire con un codice verde o bianco (i due meno gravi nella scala delle urgenze ospedaliere) in una sala d'attesa gremita può significare ore di attesa. I dati sono però resi disponibili da molte strutture sanitarie, così Gerbino ha iniziato a raccoglierli con l'intento di renderli facilmente consultabili a chiunque.
Purtroppo se si esclude il Friuli Venezia Giulia e la Regione Lazio – quest’ultima ha sviluppato una propria app ufficiale con un servizio analogo a quello di Gerbino, ma limitato ai confini regionali –, il compito non è stato dei più semplici. Solo queste due Regioni infatti hanno dati machine readable (e cioè leggibili e importabili in automatico da un programma) utilizzabili con sicurezza e sempre aggiornati. Per le altre Regioni la raccolta informazioni è stata più macchinosa. Motivo per cui la mappa di Open Pronto Soccorso è ancora a macchia di leopardo.
Raccolta e traduzione - “Sono dovuto andare a recuperare la maggior parte dei dati dai siti web di ospedali e aziende ospedaliere – racconta Gerbino – Non è stato per niente facile, anche perché non è al momento disponibile un censimento di tutti i Pronto soccorso presenti sul territorio nazionale”. Dopo mesi di ricerche Gerbino ha messo insieme le informazioni sulle attese nei pronto soccorso di 172 comuni e li ha resi “machine readable” con diversi escamotage tecnici. Al momento, comunque, l'aggiornamento non è del tutto automatizzato: “Il problema non è solo la fatica di andarli a cercare – spiega – ma il fatto che se viene fatta qualunque modifica sulle pagine web dove sono pubblicati, i dati diventano illeggibili dalla macchina e devo andare a correggere manualmente l'errore”. I dati sono stati raccolti e proposti in tre diverse modalità di fruizione. Un motore di ricerca web, una mappa e un gruppo su Telegram con un bot (OpenProntoSoccorsiBot) che eroga le informazioni in base alle domande dell'utente. La mappa mostra chiaramente la distribuzione parziale della copertura dei Pronto Soccorso, e l'assenza totale di intere Regioni.
Prossimi sviluppi - Nonostante le lacune geografiche, il progetto è perfettamente funzionante e molto utile. Presto verranno implementati anche i dati di Regione Lombardia, ma anche così resteranno enormi vuoti sulla mappa. “È necessario che venga quanto prima adottato non solo un formato open ma anche una struttura dei dati comune a tutte le Asl – spiega Gerbino - Sarebbe bello che i dati fossero anche geolocalizzati. Solo il Friuli lo fa e ogni volta che vedo dei dati che si riferiscono a un territorio senza le coordinate geografiche mi stupisco; ci vuole così poco ad aggiungere le coordinate a un indirizzo e aiuterebbe così tanto a rendere il servizio migliore per tutti”.
“È necessario che venga quanto prima adottato non solo un formato aperto, ma anche una struttura dei dati comune a tutte le Asl, e magari la geolocalizzazione.”
Cesare Gerbino, ideatore Open Pronto Soccorso