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Dopo decenni in cui il temine è stato usato utilizzato quasi esclusivamente dalla letteratura fantascientifica, oggi l'intelligenza artificiale (AI) attraversa la nostra quotidianità in modo capillare. Gli algoritmi sono ormai parte integrante della maggior parte delle applicazioni che usiamo ogni giorno per lavoro, informazione e intrattenimento: i dati che da tempo vengono raccolti dai diversi servizi, adesso possono essere interpretati con maggiore efficienza per fornirci servizi smart e personalizzati. Consapevole delle potenzialità delle intelligenze artificiali, a fine aprile la Commissione Europea ha presentato un piano di azione che mette insieme gli aspetti economici, legislativi e sociali legati all’utilizzo di queste tecnologie. Come nel caso di altri interventi europei su tematiche digitali (vedi il recente lavoro sulle fake news), anche questo piano è destinato a imporsi a livello globale come buona pratica da prendere ad esempio.
Pleased to see solid focus on research, innovation & digital in proposed #EUBudget #MFF. Put together, funding in these areas amount to 64% more than today. #HorizonEurope = €100 billion, which is €20 billion more than now. My speech at #ERCSTOA event: https://t.co/8ctacAvpJv pic.twitter.com/t2kfDdREvL
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) May 31, 2018
I tre pilastri – Il piano di sviluppo proposto è costituito da tre pilastri principali: aumentare gli investimenti pubblici e privati nei settori di AI e robotica; garantire standard etici e legali adeguati; prepararsi per i cambiamenti socio-economici.
Per affrontare il primo punto, il vicepresidente per il Mercato Unico Digitale Andrus Ansip ha annunciato che gli investimenti europei raggiungeranno complessivamente i 100 miliardi di euro entro la fine del 2020, per una crescita pari a 20 miliardi nel prossimo biennio, con l'obiettivo di stimolare ulteriori investimenti provenienti anche dal settore privato.
Con circa 3 miliardi di euro di investimenti privati nel settore dell’AI (dato 2016), attualmente l’Europa è molto indietro rispetto a Nord America (15 miliardi) e Asia (8 miliardi di euro)affinché le imprese del vecchio continente restino competitive a livello globale bisogna recuperare questo terreno.
I giovani si ritroveranno tra 10 anni a lavorare e a vivere a stretto contatto con l'#intelligenzaArtificiale. Siamo già pronti? Sappiamo come utilizzare al meglio le nuove #tecnologie?
— Roberto Viola (@ViolaRoberto) June 2, 2018
Ne abbiamo parlato al #WNF18 @wireditalia #AI https://t.co/6od1yekE4p pic.twitter.com/DgGDYeVcyg
Trasparenza contro la discriminazione – Già lo scorso marzo, durante l'incontro di avvio dei lavori, è emersa la necessità di mettere al centro del dibattito la questione etica: un tema che ora diventa uno dei tre pilastri della nuova streategia Ue, con l’obiettivo di promuovere i valori europei e salvaguardare i diritti fondamentali dell’uomo.
Entro la fine del 2018 verranno, perciò, pubblicate linee guida legislative ed etiche per favorire l'inclusione sociale, la sicurezza, la privacy, la dignità personale e la non-discriminazione. Quelle sulla discriminazione, infatti, sono storie all’ordine del giorno: basti pensare ai sistemi di riconoscimento facciale che, a causa della mancanza di diversità nelle immagini utilizzate per allenare gli algoritmi, alla fine risultano utili solo per individuare persone di etnia caucasica. O, ancora, ai cosiddetti “robot razzisti” descritti da un recente studio dell’Università di Princeton: quando si insegna una nuova lingua a un’intelligenza artificiale, quest’ultima tende a riprodurre pregiudizi sessisti e razzisti. Per evitare potenziali discriminazioni, l’Ue chiede ai grandi colossi tecnologici di rendere sempre più trasparenti gli algoritmi che regolano le nostre attività online, dallo shopping all’informazione passando per l’intrattenimento.
La scheda – La commissione prende inoltre in considerazione l’impatto economico e sociale della diffusione dell’AI, mettendo in luce i settori che potranno trarne i maggiori benefici: dalla riduzione nell’uso dei pesticidi in agricoltura, all’individuazione dei fattori inquinanti negli oceani, passando per la chirurgia di precisione in ambito sanitario, la creazione di risorse intelligenti che migliorano l’accesso all’educazione, la diffusione di macchine intelligenti che minimizzano l’impatto ambientale.
Non solo prospettive di futuro, ma anche presente: nell'ultima parte della scheda informativa, viene dato spazio a 10 progetti AI di frontiera, realizzati grazie ai contributi europei. Tra questi si trova Simpatico, piattaforma sviluppata in Italia con l’obiettivo di trasformare le interazioni quotidiane tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni. Attraverso sistemi di riconoscimento linguistico e apprendimento automatico, Simpatico intende offrire servizi personalizzati a tutti i cittadini e le aziende che ogni giorno interagiscono con enti pubblici. Tra gli obiettivi del progetto c’è anche la creazione di Citizenpedia un database che promuove la condivisione a livello europeo di servizi innovativi che mettono al centro i cittadini. Avviato con un investimento di 3,6 milioni di euro, Simpatico sta attualmente portando avanti tre progetti pilota a Trento, Galicia (Spagna) e Sheffield (Regno Unito).
"L'intelligenza artificiale sta trasformando il nostro mondo, così come in passato hanno fatto il motore a vapore e l’elettricità" – Andrus Ansip (Vicepresidente per il Mercato Unico Digitale)