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150mila tra beni immobili, beni mobili e aziende: è questo il patrimonio sottratto alle mafie nei venti anni da cui è in vigore la legge sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata. Di questi solo 13mila sono già stati restituiti alla collettività. Un patrimonio non facile da gestire, anche dal punto di vista della trasparenza informativa, tanto che in passato diverse organizzazioni attive nella tutela dei diritti dei cittadini hanno avanzato richieste di maggiore accessibilità. Dalla primavera 2017, però, qualcosa è cambiato con l’inaugurazione di Open REG.I.O, piattaforma ufficiale dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).
OpenRegio – Il portale è stato sviluppato da Edicom Servizi, società specializzata in prodotti e piattaforme per il settore Giustizia, ed è diviso sostanzialmente in due macro aree: una parte ad accesso pubblico con tutte le informazioni open sui beni confiscati; un’altra parte ad accesso riservato destinato a prefetture, amministratori giudiziari ed enti della Pubblica Amministrazione. La parte riservata permette di gestire online l'iter per l'assegnazione dei beni confiscati tenendo insieme le diverse istituzioni coinvolte nel processo. Nella sezione denominata Conferenze di servizi, ad esempio, si possono gestire le procedure che provengono dai tribunali, garantendo la dovuta riservatezza dei dati sensibili.
Trasparenti dal basso -, L’area ad accesso pubblico va, invece, a colmare una profonda lacuna informativa: fino a pochi anni fa era davvero difficile reperire informazioni ufficiali sui beni confiscati. Questo vuoto era stato in parte colmato da alcuni progetti di attivismo nati dal basso: da Civico97 all’associazione A testa alta, fino ad arrivare al progetto più ambizioso, il portale Confiscati Bene realizzato da OnData e premiato col Wind Transparency Award del 2015. Confiscati Bene è stato il primo portale non ufficiale a rendere accessibile online l’intero elenco dei beni confiscati in Italia, favorendone il riuso e la conoscenza. Le pressioni arrivate dagli attivisti hanno avuto un effetto positivo sull’Agenzia, come spiega Matilde Pirrera, Dirigente dell'Anbsc di Reggio Calabria e responsabile di Open RE.G.I.O, : “Abbiamo reso più trasparenti i processi e la circolarità delle informazioni, spinti anche dalle richieste degli enti e della società civile”.
Matilde Pirrera, Dirigente dell'Anbsc di Reggio Calabria
Mappe e dati – La sezione di Open RE.G.I.O più interessante per cittadini e associazioni è senza dubbio quella chiamata “Infoweb”: presenta gli open data dei beni assegnati e destinati visualizzandoli su mappe di facile consultazione. I beni vengono filtrati per aziende e tipologia di immobile, con ulteriori informazioni di dettaglio per i beni già in gestione. Ogni set di dati può essere facilmente esportato in diversi formati, favorendo così il riuso da parte di chiunque sia interessato. Da questo punto di vista il lavoro svolto da Anbsc e Edicom è stato eccellente.
Aggiustamenti - Resta, però, ancora del lavoro da fare per perfezionare il servizio aperto al pubblico. Di recente Confiscati Bene ha inviato una lettera aperta con una serie di richieste facilmente implementabili. Oltre ad alcune questioni di licenza (al momento in home page compare un copyright che non rende davvero open il riuso dei dati), viene poi richiesto di rendere accessibili anche i decreti di destinazione dei beni confiscati: all’inizio stati pubblicati online, ma poi sono stati eliminati. Come spiega Matilde Pirrera, si tratterebbe solo di una misura temporanea, avviata in seguito a un rilievo del Garante per la Privacy relativo ad alcune informazioni sensibili contenute nei decreti: “Si è deciso di revocarne la pubblicazione in attesa di individuare le modalità idonee a soddisfare le esigenze di trasparenza con la richiesta del Garante”.
Una lettera all’Agenzia Nazionale: indicate i termini di licenza dei dati OpenRegio https://t.co/njdAfuw8he
— confiscatibene (@confiscatibene) 18 ottobre 2017
Nel frattempo, la piattaforma è stata validata dall'Agenzia per l'Italia Digitale ed è ora in grado di svolgere la sua duplice funzione di software gestionale per l’Agenzia e di portale trasparente per i cittadini e le Ong. Tra i primi progetti a beneficiarne c’è proprio Confiscati Bene che ora utilizza i dati ufficiali di Open RE.G.I.O per alimentare il proprio database: segno che quando la pubblica amministrazione sceglie la strada della trasparenza, basta poco per innescare processi virtuosi di collaborazione con la società civile.
“Abbiamo reso più trasparenti i processi e la circolarità delle informazioni, spinti anche dalle richieste degli enti e della società civile”.
Matilde Pirrera, Dirigente dell'Anbsc di Reggio Calabria